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La Thailandia dichiara guerra alla plastica: al bando i sacchetti monouso

Il Governo della Thailandia ha deciso di dire basta alla plastica e per farlo ha progettato un piano ventennale: si comincia dallo stop ai sacchetti monouso nei negozi

La Thailandia ha un enorme problema con la plastica, e finalmente il governo ha deciso di affrontarlo. Il Paese, infatti, è tra quelli il consumo di plastica pro capite più elevato. I numeri, riportati dal Bangkok Post, sono da capogiro: secondo le stime i consumatori thailandesi utilizzano ogni anno 700.000 tonnellate di polistirolo per contenitori per alimenti, 1,72 milioni di tonnellate di bicchieri e cannucce di plastica, 1,17 milioni di tonnellate di sacchetti di plastica. Ogni giorno, in Thailandia si producono circa 1,13 chili di rifiuti pro capite: in tutto sono 27 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno.

Per far fronte ai livelli spaventosi del consumo di plastica in Thailandia, il Dipartimento per il controllo dell’inquinamento ha lanciato la campagna Every Day Say no to Plastic Bags e ha stilato un piano d’azione ventennale per la gestione dei rifiuti di plastica. La guerra alla plastica comincia proprio in questi giorni, con 75 grandi magazzini che hanno oltre 24.500 negozi in tutta la nazione che smettono di offrire sacchetti di plastica monouso ai propri clienti. Subito dopo la misura toccherà anche migliaia di rivenditori al dettaglio.

Nel frattempo, in realtà, anche i cittadini si sono già messi in azione e in molti dicono già di no ai sacchetti di plastica, consapevoli dei danni enormi che questi provocano all’ambiente e alla vita marina. Lo conferma un testimone contattato da Icona Clima, che da Bangkok osserva come già da tempo molti negozi e supermercati della capitale avessero smesso di distribuire sacchetti di plastica: «bisogna portare il sacchetto da casa, oppure vendono quelle in tela leggera», ci spiega.

Al bando anche le microplastiche, che proprio a partire da questi giorni saranno vietate in tutti i cosmetici, e le cannucce e i bicchieri di plastica: per loro lo stop scatterà l’anno prossimo.

La reazione delle imprese

Secondo il piano originale stilato dal governo della Thailandia, le misure entrate in vigore con il 2020 avrebbero dovuto diventare effettive solo dal 2022: un anticipo che fa sicuramente molto bene all’ambiente, ma che ha suscitato le proteste di chi la plastica la produce.

Il presidente della Thai Plastic Industry Association ha dichiarato che queste tempistiche accelerate rischiano di danneggiare seriamente le piccole e medie imprese che non sono in grado di adeguare la propria produzione in tempi così ristretti.  «Non ci opponiamo al divieto – ha detto al Bangkok Post -, ma avrebbe dovuto essere graduale». «Non abbiamo visto nessuna misura governativa volta ad aiutarci ad attutire il colpo», ha aggiunto il presidente dell’associazione, che ha inviato una lettera al ministero per chiedere un piano finalizzato ad aiutare le imprese, che includa un risarcimento per loro e per i dipendenti.

Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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