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In azione per il clima, la voce di 3 attivisti da 3 continenti che parteciperanno alla Youth4Climate a Milano

Italian Climate Network e Oxfam Intermon hanno organizzato un incontro online con giovani attivisti che nei prossimi giorni saranno a Milano per la Youth4Climate.

Dopo un anno e mezzo di stop imposto dalla pandemia i riflettori si riaccendono sul clima, con il ritorno in piazza delle attiviste e degli attivisti di tutto il mondo e appuntamenti cruciali come il G20 e la COP26 di Glasgow ma anche la Youth4Climate e la Pre-COP, gli eventi che si svolgeranno in Italia tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre.

Milano è pronta per la Youth4Climate e la Pre-COP26: la conferenza stampa

Andiamo incontro a settimane cruciali per il futuro del pianeta e di tutta l’umanità, e sarà fondamentale l’ascolto delle persone più giovani. Lo ha sottolineato di recente anche il sindaco di Milano Beppe Sala, che durante la conferenza stampa dedicata proprio agli eventi in programma nel capoluogo lombardo ha detto che «il coinvolgimento dei più giovani è importante, non solo perché è il mondo che lasceremo loro, ma perché è un cambiamento che deve avvenire attraverso un movimento collettivo».
Sulla stessa linea anche il ministro della Transizione Ecologica Cingolani, che ha evidenziato come finora non sia stato «fatto molto per le generazioni future»: al contrario, ha detto, «abbiamo creato molte disuguaglianze».

Dedicata proprio ai giovani, la Youth4Climate, nota anche come “YouthCOP” o “COP giovani”, riunirà a Milano 400 attiviste e attivisti che sono stati selezionati negli ultimi mesi, due per ognuna delle nazioni che saranno rappresentate alla COP26. A partire dal 28 settembre i giovani si confronteranno su diverse tematiche relative al clima e alla transizione ecologica ed energetica, e i lavori culmineranno il 30 con un confronto diretto con delegati e ministri e l’avanzamento di diverse proposte e richieste da portare ai tavoli di Glasgow.

A una settimana dall’inizio dei lavori, alcuni dei giovani partecipanti della Youth4Climate hanno già avuto l’opportunità di far sentire la propria voce martedì 21 settembre in un evento organizzato dall’associazione Italian Climate Network in collaborazione con Oxfam Intermón nella cornice del progetto pan-europeo Spark.

L’incontro, moderato da Jacopo Bencini di Italian Climate Network e da Javier Gacio di Oxfam Intermón, ha visto la partecipazione di 3 climattivisti provenienti da diversi continenti: Olivier Nihimbazwe, in collegamento dal Burundi, Reem Alsaffar, originaria dell’Iraq, e Xandru Cassar, di Malta, hanno raccontato le proprie storie e le motivazioni che li hanno portati all’attivismo, condividendo anche timori e soprattutto speranze.

Un momento dell’incontro trasmesso in diretta: in alto a sinistra Jacopo Bencini di Italian Climate Network, alla sua destra Javier Cacio di Oxfam Intermon e l’attivista Olivier Nihimbazwe; in basso Reem Alsaffar e Xandru Cassar

«Mi sono impegnata più seriamente nell’attivismo dall’Università», ha raccontato Reem che è originaria dell’Iraq, è cresciuta negli Emirati Arabi e ha studiato biologia in Turchia. Tra i fattori che accendono il suo attivismo per il clima c’è l’amore per la natura, racconta, ma sottolinea che sul piatto c’è il futuro stesso dell’umanità, la sua sopravvivenza e le condizioni di vita delle persone.

«La Youth4Climate rappresenta un’opportunità davvero grande e senza precedenti», spiega: «spero che i giovani di tutto il mondo possano mostrare le proprie idee, i propri talenti e le proprie capacità: soprattutto dev’essere ascoltato e coinvolto chi finora non è stato rappresentato abbastanza ma sta affrontando in prima linea le conseguenze della crisi climatica».

Anche Olivier, che alla Youth4Climate rappresenterà il Burundi, è entrato nel mondo dell’attivismo dopo aver iniziato l’università, racconta, «quando ho realizzato come il cambiamento climatico colpisca tutti i settori del paese».
Il suo impegno è indirizzato soprattutto verso l’informazione e l’educazione, con una particolare attenzione ai più giovani e ai bambini. Dobbiamo rivolgerci ai bambini, afferma, «se vogliamo creare una società consapevole» per quanto riguarda la tematica del clima. Una strategia che guarda anche all’economia del Paese, spiega: «fornire ai più giovani delle conoscenze relative al cambiamento climatico li renderà più capaci di innovare e trovare soluzioni che creino anche lavoro».

Attualmente la situazione in Burundi è molto seria: si tratta di uno dei paesi più colpiti ed esposti alla crisi climatica – spiega Olivier, eppure paradossalmente «è una delle nazioni che contribuisce meno al riscaldamento globale», con emissioni di gas serra tra le più basse al mondo. Gli effetti del cambiamento climatico stanno già colpendo duramente la popolazione, con fenomeni estremi e aumento della fame. Dai dati citati dall’attivista emerge che circa 8 sfollati su 10, in Burundi, sono dovuti agli effetti del cambiamento climatico.

Nonostante le condizioni critiche, Olivier si definisce «molto ottimista per quanto riguarda la riuscita dell’evento», nella speranza che possa contribuire a portare il clima al centro dell’agenda politica e dare vita a un cambiamento concreto.

Xandru, di Malta, racconta che anche la piccola isola sta già affrontando le conseguenze della crisi climatica, in particolare per quanto riguarda la scarsità d’acqua, ed è minacciata dall’innalzamento del livello del mare.
La Youth4Climate rappresenta secondo lui l’occasione per riunire persone da tutto il mondo, giovani entusiasti ma anche ambiziosi. Alte le aspettative per gli incontri che si svolgeranno a Milano: «mi aspetto che la Youth4Climate rappresenti un punto di svolta per l’ambizione climatica», afferma, e che dia ulteriore energia alle mobilitazioni in tutto il mondo.

Il video integrale dell’incontro con gli attivisti della Youth4Climate, che si è svolto in lingua inglese, è stato trasmesso in diretta su Facebook da Italian Climate Network:

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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