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Fridays For Future di nuovo in piazza: verso lo sciopero globale per chiedere azione per il clima e giustizia

Fridays for Future ha annunciato la data del prossimo sciopero globale per il clima e si prepara a tornare in piazza venerdì 24 settembre 2021 per richiedere una rapida azione per il clima da parte dei leader mondiali.

Gli attivisti e le attiviste di Fridays for Future tornano nelle strade italiane per parlare di quanto sia importante combattere per limitare il riscaldamento globale sotto ogni frazione di grado e affrontare l’ingiustizia climatica in cui viviamo. Durante lo sciopero del 24 settembre, però, in tutto il mondo un’enfasi particolare verrà data alle diseguaglianze e alle ingiustizie che si osservano sia tra paesi diversi che all’interno degli Stati stessi.

«Le vittorie storiche dell’azione collettiva hanno dimostrato la necessità per i giovani di restare uniti nella lotta per la giustizia sociale e tra le generazioni», commenta Fridays For Future.

Lo sciopero globale di questo settembre arriva in un periodo cruciale per l’azione climatica: dopo pochi giorni, il 28 settembre, a Milano si aprirà il summit dei giovani della COP26, la Youth4Climate, che sarà seguito dalla Pre-COP. Dal 31 ottobre, poi, al via l’appuntamento più importante della COP26 a Glasgow.

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Dovrà essere un momento storico, avvertono gli attivisti: è necessario che i paesi del mondo collaborino tra loro, portando i loro obiettivi più ambiziosi per la riduzione delle emissioni e per il contrasto alla crisi climatica.

Fridays For Future sottolinea la responsabilità che pesa sui giovani e sugli adulti del 2012, che è anche una grande opportunità: «cambiare la storia prima che essa cambi noi».

Il messaggio di Fridays For Future per i leader mondiali

  1. I paesi del Nord globale devono abbattere drasticamente le emissioni disinvestendo dai combustibili fossili e ponendo fine all’estrazione, alla combustione e all’utilizzo degli stessi. Abbiamo bisogno di piani concreti e bilanci di CO2 (carbon budget) annuali e dettagliati, con tabelle di marcia e obiettivi progressivi che ci garantiscano di arrivare ad azzerare le emissioni nei tempi necessari per arrestare il cambiamento climatico rispettando i principi di giustizia ed equità.

  2. I paesi colonizzatori del Nord globale hanno un debito climatico da risarcire ai paesi del Sud del mondo per le disparità di emissioni storiche prodotte nel tempo. Si può iniziare potenziando un sistema di finanza climatica che applichi riparazioni climatiche di matrice antirazzista, cancellando il debito, soprattutto per i danni causati dagli eventi meteorologici estremi, e stanziando fondi per l’adattamento indispensabili per le comunità.

  3. Impegnarsi per una ripresa veramente globale dalla pandemia da Covid-19 assicurando un’equa distribuzione dei vaccini in tutto il mondo e sospendendo le restrizioni sui brevetti legati ai vaccini e alle cure anti-Covid19. Questo passo è essenziale per una ripresa globale, sostenibile e giusta.

  4. Riconoscere la crisi climatica come una minaccia concreta per la sicurezza dell’umanità e garantire i diritti umani dei rifugiati climatici nel diritto internazionale.

  5. Riconoscere il ruolo fondamentale della biodiversità per la vita e la cultura delle comunità indigene e impegnarsi a rendere l’Ecocidio un reato perseguibile a livello internazionale.

  6. Fermare la violenza e gli atti criminali nei confronti dei popoli indigeni, i piccoli agricoltori, i piccoli pescatori e altri difensori dell’ambiente e della terra. Il loro lavoro è da sostenere: sono i nostri difensori e vanno ascoltati e rispettati.

Per partecipare allo sciopero globale è possibile consultare la mappa con le azioni e gli eventi organizzati in Italia, a questo link.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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