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Stati Uniti e Cina, al G20 sorrisi e strette di mano: una svolta per il clima?

Il dialogo si riapre negli ultimi giorni di COP27: solo alla fine della settimana scopriremo se la stretta di mano tra Biden e Xi Jinping resterà soltanto una bella immagine o riuscirà davvero a cambiare la sorte dei negoziati sul clima, finora ingolfati nelle profonde divisioni tra l'Occidente e il resto del mondo

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader della Cina Xi Jinping si sono incontrati lunedì in Indonesia, in occasione del G20, e il loro dialogo potrebbe essere molto importante per l’andamento della COP27, la conferenza sul clima che si sta svolgendo in questi giorni in Egitto.

La forte tensione che ha caratterizzato i rapporti tra le due potenze negli ultimi mesi, infatti, rappresentava un ostacolo per il multilateralismo e la cooperazione internazionale, che sono fondamentali per fare passi avanti nell’affrontare la crisi climatica. Se poi pensiamo che Stati Uniti e Cina sono le due nazioni che emettono le maggiori quantità di gas serra al mondo, è facile immaginare come la loro mancanza di collaborazione nelle politiche climatiche lasci tutto il pianeta in preda a uno stallo difficile da superare.

In particolare, i rapporti tra Washington e Pechino erano di fatto congelati da quest’estate, quando la Speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi aveva visitato Taiwan. La sua è stata la prima visita di un alto rappresentante USA a Taipei dal 1997, e ha suscitato l’ira della Cina, che ritiene di avere una “sovranità legittima” sull’isola.

Nel suo discorso, il presidente USA Joe Biden ha mostrato di essere ben consapevole di quanto sia importante la collaborazione del suo Paese e Pechino: «il mondo si aspetta, credo, che la Cina e gli Stati Uniti svolgano un ruolo chiave nell’affrontare le sfide globali, dai cambiamenti climatici all’insicurezza alimentare – e che riusciamo a lavorare insieme».
«Gli Stati Uniti sono pronti a farlo, a lavorare con te», ha detto al presidente cinese Xi Jinping, e ha aggiunto: «se è quello che desideri».

L’incontro dei due leader è durato oltre tre ore, secondo quanto ha riferito il New York Times, e al termine Biden e Xi Jinping hanno annunciato «che i loro rappresentati sarebbero tornati al tavolo dei negoziati».
Il giornale statunitense ha raccolto il commento di Li Shuo, Policy Advisor di Greenpeace con sede a Pechino, che ha sottolineato quanto sia alta la posta in gioco. «Gli Stati Uniti e la Cina dovevano inviare il segnale che vale la pena mettere da parte le loro differenze per far fronte alla minaccia esistenziale per l’umanità rappresentata dai cambiamenti climatici», ha affermato Shuo.

L’incontro di ieri ha insomma tutte le carte in regola per rappresentare un’importante vittoria del multilateralismo, ma solo i prossimi giorni sapranno confermarci se la stretta di mano tra Biden e Xi Jinping resterà una semplice bella immagine o riuscirà davvero a cambiare la sorte dei negoziati sul clima.
La COP27 si chiuderà infatti alla fine di questa settimana – la presidenza egiziana ha promesso una fine lavori entro venerdì, ma non possiamo escludere che si vada avanti fino a sabato -, e finora i negoziati sono stati gravemente rallentati dalle profonde divisioni tra l’Occidente e il resto del mondo.

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Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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