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Green Deal, l’Europa alza il tiro: obiettivi più ambiziosi sul taglio delle emissioni. Può bastare?

La Commissione Europea vuole puntare a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, ma gli Accordi di Parigi prevedevano un taglio del 65 per cento

La Commissione Europea  propone di alzare il tiro del Green Deal chiedendo di puntare a obiettivi più ambiziosi per quanto riguarda il taglio delle emissioni di gas serra: dall’attuale 40 per cento si passa ad «almeno» il 55% entro il 2030.

È stata la stessa Presidente Ursula von der Leyen ad annunciare la svolta durante il discorso che ha tenuto oggi sullo stato dell’Unione. Toccando la questione del Green Deal Europeo, von der Leyen ha sottolineato che l’Unione dovrà ricostruirsi dopo l’emergenza Coronavirus: «in tutta la storia – ha detto – le guerre e le pandemie hanno cambiato il corso del mondo. Sicuramente questo varrà anche per questa pandemia e un cambiamento ci sarà, ma dobbiamo cercare di plasmarlo».

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Mentre in precedenza l’UE si era impegnata a ridurre le emissioni del 40 per cento entro il 2030, Bruxelles sembra ora decisa a puntare più in alto, tagliandole almeno del 55% entro il prossimo decennio. Secondo la Presidente, questo metterà l’Europa sulla strada giusta per diventare «il primo continente a raggiungere la neutralità climatica» entro il 2050. Perché questo possa succedere, ha sottolineato von der Leyen, «dobbiamo procedere più rapidamente e dobbiamo fare le cose meglio».

«Riconosco che questo aumento dal 40 al 55 per cento è troppo per alcuni e non abbastanza per altri – ha ammesso Ursula von der Leyen -. Ma la nostra economia e la nostra industria possono farcela. E vogliono farcela».

L’obiettivo del 2030 è ambizioso, è raggiungibile ed è anche vantaggioso per l’Europa.

Ce la possiamo fare, lo abbiamo già dimostrato. Dal 1990 le emissioni sono calate del 25% ma la nostra economia è cresciuta di oltre il 60%. La differenza ora è che abbiamo le tecnologie, abbiamo molta più esperienza e abbiamo gli investimenti. Ci stiamo già avviando verso un’economia circolare con una produzione neutra in termini di carbonio. Vogliamo essere leader, abbiamo sempre più giovani che spingono per il cambiamento, abbiamo più prove del fatto che quello che va bene per il clima è positivo anche per le aziende e per noi tutti.

Ursula von der Leyen

La Presidente della Commissione Europea ha poi sottolineato come il cambiamento a cui punta il Green Deal vada ben oltre il taglio delle emissioni. «Questo è importante – ha detto -, ma in gioco c’è una modernizzazione sistemica per tutta la nostra economia, società e industria, si tratta di creare un mondo più forte in cui vivere.
I nostri attuali livelli di consumo di materie prime, di energia, acqua, alimenti, di uso del suolo, non sono sostenibili. Dobbiamo cambiare il modo in cui trattiamo la natura, il modo in cui mangiamo, consumiamo, lavoriamo, riscaldiamo, viaggiamo, trasportiamo».

La Presidente della Commissione europea ha affermato che se gli altri Paesi dovessero seguire l’esempio dell’Europa il mondo sarebbe «in grado di mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5°C».

Crisi climatica: il superamento della soglia di 1,5°C è sempre più probabile

In realtà, questo risultato sembra ben più difficile da raggiungere. Secondo l’Accordo di Parigi, che nel 2015 si era posto proprio l’obiettivo di restare al di sotto di 1,5°C di riscaldamento, i Paesi firmatari avrebbero dovuto ridurre le emissioni del 65% entro il 2030.

E le reazioni al discorso di oggi non si sono fatte attendere: Greenpeace è intervenuto in risposta al tweet della Presidente

green deal eu greenpeace
Fonte: Twitter

 

Tra le risposte spicca anche quella del politico italiano Marco Cappato, che di recente ha lanciato un’iniziativa civica europea contro il riscaldamento globale, “Stop Global Warming“, che propone di disincentivare l’utilizzo di combustibili fossili tassando le emissioni di CO2. Ne abbiamo parlato qui.

cappato green deal
Fonte: Twitter

 

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Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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